INFERMERIA FRANCESCANI – CONVENTO S. BERNARDINO – TRENTO

Infermeria-tratto

L’infermeria nuova è stata realizzata in conformità al votum, espresso unanimemente dal Capitolo provinciale del 1963 ed è stata inaugurata il 13 giugno 1968 con soddisfazione di tutti.
La primitiva, infatti, collocata (nell’anno 1694) nella villa madruzziana a ridosso del convento san Bernardino, pur con ripetuti e radicali miglioramenti, non rispondeva più alle accresciute esigenze igienico sanitarie, di spazio e di funzionalità richieste dalla nuova normativa per le case di soggiorno, destinate ad ospitare anziani, malati cronici e terminali.
II posto sul quale sorge l’infermeria è bello, anzi stupendo… sul ‘monte’. Chi sale per la prima volta il ‘monte dei frati’, arrivato in cima non può non esclamare con un oh di trasecolato stupore: che posto stupendo e che magnifica infermeria!!
Finalmente, dopo tanto penare, il sogno accarezzato da un secolo era diventato una bellissima realtà! I ‘poveri’ figli del Poverello avevano una casa dignitosa, moderna, confortevole… dove trascorrere la vecchiaia o la convalescenza in serenità e pace, passeggiando sotto il pergolato o godendosi dal poggioletto annesso ad ogni stanza le aurore e i tramonti della vallata dell’Adige, la frescura del Fersina e il tepore invernale, prima di compiere il grande balzo verso la Casa dell’eternità.
La comunità delle suore inizierà il prezioso servizio ai nostri fratelli anziani ed infermi l’11 febbraio del 1969. Seguiranno ad aiutare i religiosi chiamati di volta in volta al servizio dell’Infermeria le infermiere della FAI.
Ad impreziosire l’elegante disegno dell’edificio contribuisce una lunga serie di produzioni in bronzo e peltro che il ben noto scultore, fra Silvio Bottes, ha distribuito dentro e fuori la grande casa. Il fiore all’occhiello resta la fontana con la grande statua di san Francesco in contemplazione…
Ora l’Infermeria è tornata in cantiere perché nuove “norme” provinciali, nazionali e europee richiedono aggiornamenti per la sicurezza e la salute dei presenti…
“Se uno di essi cadrà malato gli altri frati lo devono servire”. Che nella persona del povero e dell’infermo si nasconde Cristo, è convinzione che Francesco attingeva da una ininterrotta tradizione cristiana…
OLYMPUS DIGITAL CAMERA“Dimostrava una grande compassione per gli infermi e una tenera sollecitudine per le loro necessità. Se a volte laInfermeria-fontana bontà dei secolari gli mandava qualche corroborante per la sua salute, lo regalava agli altri ammalati… Faceva proprie le loro sofferenze e li consolava con parole di compassione quando non poteva recare loro soccorso” (Cel).
Questa sua compassione è diventata regola dei frati: ” E ovunque sono e si incontreranno i frati, si mostrino familiari fra loro reciprocamente. E se uno di loro cadrà malato, gli altri frati lo devono servire come vorrebbero essere serviti essi stessi”.
Credo sia facile vedere come il progetto operativo della nostra Infermeria provinciale, che da trent’anni accoglie ed assiste i confratelli anziani o malati e nella quale i frati infermieri collaborano con le suore e con personale laico, non soltanto risponde ad un desiderio profondo del cuore di Francesco, ma utilizza in forme nuove la prassi del francescanesimo primitivo, evitando di “delegare” semplicemente a strutture esterne l’assistenza agli infermi e coinvolgendo tutti in un nobile, quotidiano impegno di solidarietà umana e di fraternità.
Anche oggi Francesco ripete: “Fratelli e figli miei carissimi, non vi rincresca di affaticarvi per la mia malattia. Dio, per amore di me suo servo, vi contraccambierà in questa vita e nell’altra, dandovi il frutto delle opere cui adesso non potete attendere, perché occupati per la mia infermità. Ne avrete maggior guadagno che se aveste lavorato per voi stessi”
… A laude di Cristo. Amen.