ChiesaSantaChiaraTrentoOltre i Frati Minori (viventi s. Francesco e s. Chiara), Trento ebbe la sorte di avere anche la presenza delle Clarisse. Dalla prima sede a Piedicastello, le Clarisse ebbero un nuovo monastero nel 1229 a s. Michele, borgo s. Croce fuori le mura, dove rimasero fino al 1810, anno della soppressione napoleonica: il convento fu espropriato ed adibito ad ospedale militare.

La chiesa di San Michele Arcangelo fu edificata nel 1145 su ordine dell’allora vescovo di Trento: Eretta in territorio esterno alla cinta muraria come del resto si può ancor vedere oggi in piazza Fiera. Nel 1229 fu costruito in un edificio attiguo, il convento che avrebbe ospitato le Clarisse. Queste religiose si erano insediate qualche tempo prima già a Trento presso Sant’Apollinare ma preferirono abbandonarlo a causa delle frequenti inondazioni del fiume Adige che ne rendeva insalubre il luogo.
Trento_s.sLa costruzione di un secondo monastero venne iniziata presso la chiesa della ss. Trinità in Trento nel 1519 e venne abitato dalle monache all’inizio del 1533. Ghirlande, festoni di fiori e frutta, drappeggi, due testine d`angelo, volute, tutti di pietra, conferiscono alla facciata un aspetto caratteristico difficilmente riscontrabile in altre chiese trentine. Questo piacevole connubio rinascimentale barocco è completato dalla nicchia archivoltata contenente il gruppo statuario della Trinità. L`interno è ad aula unica con volta a crociere, tre campate, due cappelle laterali decorate con stucchi. La pala della nicchia dell`altar maggiore (santi, Madonna con Bambino, Trinità) è di Martin Teofilo Polacco. I due altari laterali settecenteschi sono opera di Andrea Filippini e, fino al 1963, si trovavano nel Duomo di Trento. Storicamente la chiesa è importante perché da qui, il 13 dicembre 1545, partì la processione di apertura del Concilio Ecumenico Tridentino. La presenza delle Clarisse ebbe vita fino alla soppressione del 1784 (periodo di Giuseppe II).

SanCarloA Rovereto, grazie a Bernardina Floriani, la venerabile Giovanna Maria della Croce (Rovereto 1603-1673), singolarissima figura di mistica che, in pieno post-concilio tridentino, fondò presso la chiesa di San Carlo a Rovereto un Monastero per il quale redasse ella stessa delle Costituzioni, rifacendosi alla forma radicale della povertà abbracciata da santa Chiara.  Dal Monastero di Rovereto, come “prolungamento”, ebbe origine quello fondato nel 1666 a Borgo Valsugana; ambedue ebbero termine nel 1782 per decreto dell’imperatore Giuseppe II.
Rimasto sempre vivo il desiderio che le “Povere Dame” potessero un giorno riprendere la presenza in Provincia e in diocesi, di un loro ritorno se ne parlò in varie occasioni e a vari livelli.
Monastero-Borgo

Nel 1981 il progetto incominciò a diventare realtà quando il Protomonastero di s. Chiara in Assisi si espresse favorevolmente per la fondazione di un monastero nel Trentino. Scartata la prima ipotesi di una nuova costruzione a Rovereto, come sede fu proposto dalle Clarisse il convento in Borgo Valsugana, che con il parere favorevole dei frati della Provincia venne messo a loro disposizione e del quale presero possesso il 25 agosto 1984 le quattro Clarisse provenienti da Assisi: dopo una tappa a Trento, per l’incontro con l’arcivescovo mons. Alessandro M. Gottardi e la Diocesi, fecero il loro ingresso a Borgo Valsugana, accolte festosamente dal clero, dalle autorità e dalla popolazione. Le vocazioni trentine testimoniano la validità della loro presenza. I frati adattarono a propria abitazione la vicina “casa rustica”.  Il monastero venne eretto canonicamente nel 1997.

 

947