Cavalese-tratto

CONVENTO DI S. VIGILIO – CAVALESE

Il desiderio di avere i figli di S. Francesco mosse già nel 1602 i responsabili delle comunità della valle di Fiemme a farne domanda ai frati della Custodia veneta; ma essi rifiutarono. Pochi anni dopo la stessa richiesta fu presentata ai Cappuccini di Egna; ma anche questa richiesta ebbe una risposta evasiva. Invece nel 1662 giunse l’infaticabile fr. Marcellino Armani, mandato dal Ministro provinciale di Trento a proporre la fondazione di un convento a Cavalese. La Magnifica Comunità accettò unanimemente e con entusiasmo; la nobile famiglia Firmian donò a tale scopo una villa con prato adiacente e il 10 agosto dello stesso anno 1662 l’arciprete Giovanni Francesco de Geremiis piantò la croce per il nuovo convento.

Ma solo 27 anni dopo i frati poterono mettere piede stabile nel nuovo convento. Infatti durante questo periodo sorsero contrasti e contestazioni locali, tanto che per ben due volte i frati ebbero l’ordine di abbandonare Cavalese. Finalmente gli uomini di Fiemme, il vescovo di Trento e l’intervento dell’imperatore Leopoldo ebbero buon esito: il Papa Innocenzo XI con la Bolla “Exponi nobis” del 28 marzo 1685 approvava l’erezione del convento.

Cavalese-chiesaL’11 giugno dello stesso anno l’arciprete di Cavalese, delegato dal vescovo, benedisse la prima pietra della chiesa e quattro anni dopo chiesa e convento erano ultimati. Con grande solennità, il 18 aprile 1689 il decano di Fiemme don Girolamo Sluca introdusse finalmente i frati nella nuova sede. La chiesa, dedicata a s. Vigilio, fu consacrata il 25 agosto 1698 dal vescovo di Trento Giovanni Michele Spaur.

In seguito non ci saranno modifiche sostanziali nel fabbricato; migliorie interne invece saranno eseguite di continuo, fino alla soppressione del 1810, quando il convento sarà preso in consegna dall’autorità civile. In questo periodo, per volontà della popolazione, la chiesa resterà aperta al culto; l’orto e il prato saranno dati in affitto a Pietro Rizzoli, mentre il fabbricato conventuale sarà usato come scuola elementare.
Finita la soppressione, i frati ripresero il convento e un po’ alla volta lo resero funzionale.
Nel giugno 1994 si iniziarono i lavori per il completo risanamento del convento, tetto, interni, chiostro e sala Bonelli. Il progetto fu presentato dall’architetto Gabrielli Ezio e la direzione lavori venne affidata agli architetti Nicoletto Roberto e Donati Lorenza.

Bibliografia:
Eliseo Onorati OFM, I Frati di Cavalese con la gente di Fiemme, Trento, 1990, pp. 244, ill. Contiene L’Inventario delle opere d’arte a cura di P. Ciro Andreatta, pp. 175-240.