borgo

Nel 1598 gli abitanti di questa borgata, con l’appoggio del barone Sigismondo Welsperg dinasta di Castel Telvana, chiesero ai Padri riformati veneti di poter avere in paese un convento di frati a vantaggio spirituale della numerosa popolazione.
A tale scopo fu mandata una supplica a Papa Clemente VIII che si trovava a Ferrara. Il Papa acconsentì ed emise il Breve “Exigit pietas” del 13 novembre 1598, da consegnarsi al vescovo di Feltre, dal quale ecclesiasticamente dipendeva anche la Valsugana.  Il vescovo incaricò don Federico Bettini, parroco di Telve e cancelliere vescovile, di eseguire il mandato. Il 27 luglio 1599 egli piantò la croce nel luogo dove stava una piccola chiesa dedicata a s. Cristoforo, un poco sopra il paese, e il 24 maggio dell’anno seguente benedisse la prima pietra del nuovo convento. I frati furono solennemente introdotti il 14 dicembre 1603.
La chiesa, dedicata a s. Francesco d’Assisi, fu consacrata il 19 novembre dal vescovo Simone Feurstein, suffraganeo di Bressanone.

Nel 1733, a conclusione della Via Crucis eretta qualche tempo prima sulla salita al convento, fu costruita una cappella, detta del santo Sepolcro, vicino a quella dedicata a s. Antonio; sull’altare fu posta la statua dell’Addolorata e sotto la mensa quella del Cristo morto.

Con la soppressione del 1810 il convento passò nelle mani del conte Giovanni Welsperg, che lo affittò a privati. Al termine della soppressione non cedette il convento se non dietro pagamento di 2.000 fiorini; tale somma fu pagata nel 1818 da Gian Battista Peverada, il quale regalò poi il convento ai frati. Dato lo stato miserando in cui lo stabile era ridotto, furono eseguite le più urgenti riparazioni per renderlo abitabile; ma il lavoro di restauro fu iniziato nel 1847 e durò qualche anno.

Durante la guerra 1915-1918 il convento venne occupato dai soldati e ridotto in pessime condizioni. Al ritorno dei frati fu restaurato con miglioCopia di deplian 003rie successive.

Nell’ottobre 1952, essendo franato il muro di clausura, insieme al muro fu rinnovata la salita al convento e le stazioni della Via Crucis. Nel 1953 fu rifatto il soffitto della chiesa, in legno a cassettoni, e collocati tre altari in marmo.

In seguito alla decisione di mettere a disposizione delle Clarisse il fabbricato conventuale come sede del monastero, furono eseguiti i lavori di ristrutturazione della casa rustica per renderla idonea all’abitazione dei frati e i lavori di adattamento del convento a monastero, nel quale le Clarisse cominciarono a risiedere il 25 agosto 1984. Dopo il trasferimento dei libri della biblioteca (1996), viene ristrutturata la sala ad uso dell’Ordine francescano secolare  e dei vari gruppi ecclesiali; viene risanato dall’umidità anche il refettorio delle Clarisse. Nel 2005 è stato restaurato l’esterno della chiesa e del monastero.

Bibliografia:

Stenico Remo OFM, I Frati Minori a Borgo Valsugana Convento di s. Francesco e Monastero Clarisse San Damiano, Trento 2001, pp. 593, ill.